Una riflessione di Federico Mondelci, Docente e Direttore d’Orchestra, sul rapporto tra Arte e Creatività.

Arte e Creatività

Intervista a Federico Mondelci

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Arte e Creatività

Articolo tratto da Next 71

Creatività e senso artistico vengono spesso associati ma è opportuno sfatare almeno due luoghi comuni.

Il primo è che la creatività artistica non può essere considerata appannaggio esclusivo di coloro che si esprimono nei cosiddetti linguaggi dell’arte, poeti, musicisti, pittori, scultori, registi, coreografi, designer di moda, di auto ecc….

Il secondo è che coloro che si esprimono con linguaggi artistici non è detto che siano creativi. La creatività fluisce da uno stato di coscienza elevato, che si potrebbe definire uno stato di grazia, e affonda le sue radici in una parte nascosta della nostra psiche, percorrendo sentieri inesplorati, dove la visione razionale ha scarse possibilità di accesso. Durante il processo creativo l’intelligenza si connette a una dimensione intuitiva particolarmente elevata. L’intuizione è il letto del fiume che permette alla creatività di scorrere.

Quando il pensiero creativo si manifesta esso si accompagna ad una sensazione di profonda meraviglia. Ad esempio, è creativo il pittore quando intuisce una nuova strada espressiva attraverso la pittura, lo è il falegname quando trova una nuova soluzione per realizzare un manufatto, è creativo l’imprenditore quando individua un nuovo progetto o una nuova linea produttiva, soprattutto quando non si basa direttamente su esperienze precedenti ma intuisce il nuovo….

L’artigianalità (radice del termine “arte”) è l’abilità nel destreggiarci in un determinato mestiere che permette la realizzazione di progetti, oggetti, manufatti, che a volte associamo alla dimensione artistica, ma nella sostanza potrebbero non avere una valenza artistica.

Nella musica il confine tra artigianalità e creatività artistica è ancora più complesso. La creatività, che si manifesta sia nella composizione musicale che nella interpretazione, ha un valore quasi mistico e attinge a una dimensione sovrannaturale poiché il suono è alla base della creazione.

Per realizzare un’opera creativa, in qualsiasi ambito, occorre indubbiamente essere in possesso dei ferri del mestiere, ovvero un apprendistato, una solida disciplina preparatoria, un po’ come il “ballerino étoile”.

Proprio questo esempio ci permettere di comprendere l’analogia con il musicista: quando ammiriamo una étoile i suoi movimenti esprimono grazia, armonia, assenza di gravità, perfezione, emozione… tutto ci induce a sognare e dimentichiamo per un attimo le difficoltà nel raggiungimento di tanta perfezione; al tempo stesso, un minuto dopo, ci rendiamo conto di quanto esercizio e rigore siano necessari al ballerino per raggiungere tale livello. Tuttavia rigore e costante lavoro di preparazione sono comuni a tutti i danzatori che compongono il corpo di ballo, ma solo uno tra i tanti sarà in grado di esprimere un così alto livello artistico.

Ciò che contraddistingue quindi l’étoile, oltre a innate doti fisiche, è la creatività, ovvero quella facoltà di connettersi con una comprensione superiore del gesto, dell’azione, del pensiero, verso l’irrazionale artistico che potremmo definire “sovrannaturale”, ovvero creatività che conferisce un valore unico alla sua arte.

Lo stesso avviene in campo musicale, sia per il musicista compositore che per l’interprete.

La creatività è ciò che distingue un ottimo musicista professionalmente preparato da un artista.

Federico Mondelci

Docente, camerista, Solista  e Direttore d’Orchestra

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